Obiettivi e destinatari
La riforma degli ordinamenti professionali ha individuato nel Consiglio di Disciplina il soggetto deputato a garantire, attraverso l’attività giudicante, l’osservanza delle norme deontologiche della categoria professionale di appartenenza.
Il ruolo di componente del Consiglio è, al contempo, delicato e di alta tecnicalità, posto che accanto alle competenze peculiari delle professioni tecniche richiede conoscenza e sensibilità verso le tematiche giuridiche e processuali. Il Consiglio di Disciplina è infatti chiamato a coniugare in modo fattivo ed equilibrato l’incarico di giudicante, l’onere di tutore del Codice Deontologico, il compito di contestualizzare e rendere tangibili le norme deontologiche e il disvalore connesso alla loro violazione, nonché il buon senso.
Il Corso in oggetto, rivolto ai componenti degli organi disciplinari di Ordini e Collegi professionali di nuova nomina, si propone di fornire cognizioni legali e processuali tali da consentire loro di assolvere con consapevolezza e serenità all’incarico ricevuto.
L’incontro ha un carattere esclusivamente pratico e viene svolto attraverso un format innovativo: all’inizio dei lavori viene presentato un caso pratico che accompagnerà la platea durante il percorso formativo e che supporterà la trattazione e declinazione delle fasi salienti del procedimento disciplinare. I partecipanti, nel contesto del caso pratico, saranno richiesti di svolgere 4 esercitazioni aventi rispettivamente ad oggetto l’individuazione dell’illecito disciplinare, la redazione un provvedimento di archiviazione, di una delibera di rinvio a giudizio e, infine, di un provvedimento sanzionatorio adeguatamente motivato.
Attraverso questa metodologia, si metterà in evidenza quali sono gli errori procedurali cui più facilmente si incorre e si evidenzieranno le “credenze” erronee suscettibili di condurre alla cassazione delle pronunce da parte della Suprema Corte.